Grazie Vito,sei un lettore molto attento...hai fatto un auspicio che sarebbe bello si realizzasse..
Burgesi, l’errore che cambia tutto
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Burgesi, l’errore che cambia tutto
La discarica resta fino al 2026 (forse oltre)
di Alfredo Sanapo – –
Burgesi torna a far parlare di sé. A Ugento, il dibattito sulla gestione dei rifiuti non è mai davvero sopito, anzi con la determina n. 122 del 9 maggio 2025 dell’Agenzia Territoriale AGER si riaccende con forza, riportando al centro della scena uno dei nodi più controversi degli ultimi anni. Un impianto, quello della discarica di soccorso, che oggi è al centro di una nuova tempesta fatta di errori, piani industriali da ripensare e un futuro che potrebbe trasformarlo radicalmente.
Tutto comincia da un dettaglio che dettaglio non è: la data di scadenza della concessione. Per anni, ogni comunicazione ufficiale del gestore – Progetto Ambiente Bacino Lecce Tre s.u.r.l. – ha indicato con sicurezza il 30 ottobre 2024 come fine corsa per l’impianto. Nessuno ha sollevato dubbi, nessuno ha controllato. Fino a gennaio 2025. Ed è lì che si scopre l’errore: non ottobre 2024, ma maggio 2026. Un banale errore materiale, ma abbastanza serio per cambiare tutto. Il collaudo dell’impianto risale al 17 febbraio 2011, ma l’esercizio ordinario partì solo il 2 maggio di quell’anno, come stabilito dal Commissario Delegato per l’emergenza ambientale in Puglia. E quindi, ecco spiegato lo slittamento.
L’errore viene ammesso il 15 gennaio 2025, accompagnato da una richiesta urgente di riequilibrio economico-finanziario. Il gestore sostiene che l’impianto, nel corso degli anni, ha lavorato a regimi ben più bassi rispetto a quelli previsti dal piano economico iniziale. Meno rifiuti, meno entrate, più difficoltà a far quadrare i conti.
Nel frattempo, la Regione Puglia si muove. Con la Delibera di Giunta n. 130 dell’11 febbraio 2025, aggiorna il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e assegna a Burgesi ulteriori 190.000 m³ di volumetrie di abbancamento in quanto la discarica contrada Autigno (BR) non può più garantire le capacità previste. Serve un’alternativa, e Ugento torna ad essere strategica. La Regione promette che tutto finirà il 31 dicembre 2026, ma solo dopo aver utilizzato fino all’ultimo metro cubo delle nuove volumetrie concesse.
E non è finita. Dentro la richiesta di riequilibrio, il gestore inserisce qualcosa in più: la volontà di convertire l’impianto da TMB (trattamento meccanico-biologico) a FORSU (trattamento dell’organico da raccolta differenziata). Una conversione che, secondo le stime, può costare tra i 25 e i 35 mln di €. Per affrontare una spesa simile, serviranno fondi pubblici, contributi da PNRR, FER, GSE, ma anche una nuova tariffa al cancello e una proroga della concessione (ai sensi dell’art. 13 della L.R. 24/2012) per ammortizzare i costi.
AGER, con la determina n. 122, ha formalizzato tutto questo: il procedimento è avviato e il gestore ha 15 giorni per presentare una proposta dettagliata che metta insieme numeri, piano industriale e prospettive.
E mentre si discute di bilanci, investimenti e scadenze, il territorio alza la voce. Le comunità locali si sentono escluse da una partita in cui le decisioni sembrano calare dall’alto. La Regione e AGER parlano di continuità del servizio, di necessità pubblica, di emergenza rifiuti. Ma da Ugento si chiede rispetto, trasparenza, condivisione. Si teme che questa riconversione industriale non sia altro che una nuova vita per l’impianto, una vita destinata a prolungarsi per almeno altri vent’anni.
Il Comitato “No Burgesi“, intanto, fa sapere che non accetterà altri conferimenti fino al 2026, fermo nel proposito di voler chiudere e bonificare la discarica e di opporsi a qualsiasi riconversione dell’impianto e, mentre il ricorso contro la sopraelevazione del sito prosegue il suo iter, si riserva di valutare se vi sono altre azioni legali da intraprendere per impedire la proroga. Così, tra carte bollate e tensioni crescenti, la vicenda sembra destinata a finire sui tavoli del TAR. Una storia che doveva avviarsi alla chiusura e, invece, rischia di cominciare da capo, ancora una volta.
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