Lecce 2025-26: il mercato che farei

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Lecce 2025-26: il mercato che farei

di Marco Mastroleo – – –

Dopo la miracolosa vittoria sulla Lazio che è valsa la salvezza all’ultimo respiro, per il Lecce è già tempo di programmare la prossima stagione, alla ricerca della quarta salvezza consecutiva. Bisogna ammettere che in questa stagione sono stati evidenti gli errori di valutazione della dirigenza salentina nella costruzione della rosa, andando a complicare la corsa alla quota salvezza, che, essendo ormai al terzo anno nella massima serie, avrebbe dovuto essere raggiunta con minori difficoltà. La finestra di calciomercato estiva sarà un crocevia importante per le ambizioni della società, le speranze dei tifosi, le capacità agonistiche della squadra.

Come ripartire? Sicuramente bisognerebbe riconfermare in toto la spina dorsale della squadra, come Wladimiro Falcone, Federico Baschirotto, Ylber Ramadani, Lameck Banda e Nikola Krstovic, anche se sicuramente non mancheranno in estate degli assalti a suon di offerte delle big di A per ingaggiarne la maggior parte.

Partendo da questo presupposto proverò ad immedesimarmi nella Direzione Sportiva della società, proponendo delle mie personali operazioni di mercato per rinforzare l’organico e ambire ad una salvezza tranquilla. 

Per prima cosa per quanto riguarda il ruolo di portiere, ricederei in Austria il tedesco Fruchtl ed affiderei il ruolo di secondo portiere a Semuel Pizzignacco, che ha dimostrato di avere un gran potenziale nonostante la stagione del Monza e non potrà fare altro che crescere sotto l’ala protettrice del portiere romano; Jasper Samooja,  enfant prodige delle giovanili, sarebbe il terzo portiere. In difesa confermerei la collaudata coppia dei centrali (Baschirotto e Kialonda Gaspar), ai quali ne aggiungerei due di spessore, come Lorenzo Pirola, brianzolo centrale dell’Olympiakos e capitano dell’under21 e l’indonesiano Jay Idzes del Venezia, che, nonostante la retrocessione dei lagunari, ha ottenuto un’ottima media voto in tutte le partite, ed anche un giovane di prospettiva come Alessandro Fontanarosa, classe 2003, di proprietà dell’Inter. Per quanto riguarda i terzini sacrificherei Antonino Gallo, Marco Sala e Danilo Veiga e li sostituirei a sinistra con il neozelandese Liberato Cacace, giocatore polivalente autore di una buona stagione all’Empoli ed il talentino toscano Niccolò Fortini, classe 2006, da prendere in prestito secco dalla Fiorentina, mentre a destra ingaggerei Anthony Oyono, gabonese di proprietà del Frosinone; Fredric Guilbert l’unico che confermerei sulle fasce.

A centrocampo limiterei gli interventi: oltre al granitico numero 20 albanese, darei fiducia ad uno degli investimenti più onerosi della società come Filip Marchwinski ed anche alle certezze del reparto come Hamza Rafia, Balthazar Pierret, Thohir Helgason e l’autore del gol della salvezza Lassana Coulibaly e ad un giovane di prospettiva come Medon Berisha; ad essi aggiungerei uno dei giocatori più talentuosi della Serie B come il belga Jari Vandeputte, decisivo sia col Catanzaro, sia con la Cremonese, e pronto al grande salto in Serie A ed una scommessa come Manuel Cicconi della Carrarese, per dare più vitalità al reparto con le sue corse e i suoi inserimenti.

Interverrei in modo massiccio sull’attacco, il reparto che più ha faticato in questa stagione. Purtroppo Tete Morente, Santiago Pierotti, Konan N’Dri e Ante Rebic non si sono dimostrati all’altezza della categoria, per questo a sinistra, oltre alla conferma di Lameck Banda e di Nicola Sansone, investirei su Mattia Felici, giovane spumeggiante del Cagliari, mentre a destra proporrei un investimento oneroso sul rilancio di Loum Tchaouna dopo la non convincente esperienza alla Lazio, e sul giorgiano Georgiy Tsitaishvili, ala del Granada, vicino per caratteristiche a Kvicha Kvaratchkelia. Per il ruolo di punta, fiducia totale nel 9 montenegrino, al quale metterei a disposizione l’esperienza di un campione d’Africa come Vincent Aboubakar, recuperandolo dagli svincolati, anche con l’obiettivo di far crescere agonisticamente il bomber rumeno della primavera Rares Burnete.

Tenendo conto dei ricavi delle tante cessioni, degli introiti dal campionato, dei guadagni della vendita di Dorgu non ancora investiti, e di altre entrate varie, le casse del club alla fine di questo mercato resterebbero in attivo.

Allenatore? Io azzarderei Raffaele Palladino, è già stato il protagonista della prima storica salvezza del Monza, ha un gioco gradevole con spunti offensivi e avrà delle pressioni ridimensionate rispetto alle grandi piazze come quella di Firenze.

Questo è stato un gioco, alla Società e ai suoi dirigenti il compito di fare sul serio e non sbagliare la campagna acquisti, per raggiungere la quota salvezza senza troppi rischi e patemi, e poter godere un ennesimo anno nella massima serie.

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