Ottima disamina,rende chiara la situazione attuale dell' operaio ...pochissimo potere di contrattazione...quasi da spalle al muro..
L’intelligenza Artificiale senziente e cosciente*
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L’intelligenza Artificiale senziente e cosciente*
di Alfredo De Giuseppe —
I video, le immagini prodotte dall’Intelligenza Artificiale hanno ormai invaso i nostri computer, telefonini e televisioni. Da qualche mese tutti noi siamo in relazione con una qualche forma di AI: te la ritrovi sulle APP del tuo telefono e nelle ricerche di notizie. È già ovunque, nella nostra vita.
Abbiamo imparato, negli anni, che l’evoluzione della tecnologia ci lascia stupiti nel breve volgere di pochi mesi. Appena si deciderà di spingere sull’acceleratore, l’AI vivrà con noi, dormirà con noi, studierà per noi e ci osserverà per aumentare la nostra sicurezza, guiderà le nostre auto, gli aerei, eseguire le operazioni dopo le diagnosi e ci curerà pure i denti.
Non pensavo che sarei vissuto tanto a lungo da vedere realizzato lo scenario avanzato da tanti film di fantascienza, eppure ci sto entrando con entrambi i piedi, ma in silenzio, quasi senza accorgermene.
Dobbiamo immaginare ciò che, senza dubbio, succederà in futuro molto prossimo, e nel farlo, non credo che ne usciremo tutti felici. Perché in effetti l’uomo sta per delegare tutta la sua vita ad una macchina prodigiosa che ha assorbito miliardi di miliardi di informazioni, immagini, libri, video, leggi e sentenze.
Immaginate che l’AI diventi effettivamente partner costante della nostra quotidianità. A quel punto un robot non sarà più una macchina ma un qualcosa di vivo che ci è accanto che ne sa più di noi. Basterà imbellettarlo con plastiche e siliconi simili a quelle dei ritocchi sulle nostre guance per farcelo sembrare reale, anzi più vero del reale. In pochi secondi saprà fare ogni cosa meglio di noi, saprà anche interagire con gli altri un po’ meglio di noi. L’AI oltretutto si colloca in un momento di fragilità dell’essere umano, dei giovani soprattutto, orientati a non saper distinguere il virtuale dal reale.
Se ne parla poco ma ci sono studi seri, ancora in corso, sulle possibili conseguenze dell’arrivo massiccio dell’AI nella nostra vita. Recentemente il gruppo FutureTech del Massachusetts Institute of Technology (MIT), in collaborazione con altri esperti, ha compilato un nuovo database di oltre 700 rischi potenziali. Ne riporto qui, in sintesi, solo tre:
- Con il progredire delle tecnologie di IA, aumentano anche gli strumenti per la clonazione vocale e la generazione di contenuti deepfake, rendendoli sempre più accessibili, economici ed efficienti. Queste tecnologie hanno suscitato preoccupazioni per il loro potenziale utilizzo nella diffusione di disinformazione, in quanto i risultati diventano più personalizzati e convincenti. “Queste comunicazioni possono essere personalizzate per i singoli destinatari (a volte includono la voce clonata di una persona cara), rendendo più probabile il loro successo e più difficile il rilevamento sia per gli utenti che per gli strumenti anti-phishing“, si legge nel documento del MIT. Ci sono già stati casi in cui questi strumenti sono stati utilizzati per influenzare i processi politici, in particolare durante le elezioni. Ad esempio, l’intelligenza artificiale ha svolto un ruolo significativo nelle recenti elezioni parlamentari francesi, dove è stata impiegata dai partiti di estrema destra per sostenere la messaggistica politica.
- Un sistema di AI potrebbe sviluppare obiettivi che vanno contro gli interessi umani, il che potrebbe potenzialmente portare l’AI a sfuggire al controllo e a causare gravi danni se dovesse perseguire degli obiettivi indipendenti. Ciò diventa particolarmente pericoloso nei casi in cui i sistemi di IA sono in grado di raggiungere o superare l’intelligenza umana. Secondo il documento del MIT, l’AI presenta diverse sfide tecniche, tra cui la possibilità di trovare scorciatoie inaspettate per ottenere ricompense, di fraintendere o applicare in modo errato gli obiettivi prefissati o di discostarsene fissandone di nuovi. In questi casi un’AI non allineata potrebbe resistere ai tentativi umani di controllarla o spegnerla, soprattutto se percepisce la resistenza e l’acquisizione di maggior potere come il modo più efficace per raggiungere i propri obiettivi.
- Man mano che i sistemi di AI diventano più complessi e avanzati, esiste la possibilità che raggiungano la senzienza – la capacità di percepire o provare emozioni o sensazioni – e sviluppino esperienze soggettive, tra cui il piacere e il dolore. In questo scenario, gli scienziati e le autorità di regolamentazione potrebbero trovarsi di fronte alla sfida di stabilire se questi sistemi di IA meritino considerazioni morali simili a quelle riservate agli esseri umani, agli animali e all’ambiente. Il rischio è che un’IA senziente possa subire maltrattamenti o danni se non vengono applicati diritti adeguati. Tuttavia, con il progredire della tecnologia delle IA, diventerà sempre più difficile valutare se un sistema di IA ha raggiunto “il livello di senzienza, coscienza o autoconsapevolezza che gli garantirebbe uno status morale“. Pertanto i sistemi di IA senzienti potrebbero rischiare di essere maltrattati, accidentalmente o intenzionalmente, senza diritti e tutele adeguati.
Il mondo che abbiamo analizzato, conosciuto, vissuto sta scomparendo. Sta per aprirsi uno scenario completamente nuovo, forse non sufficientemente divulgato perché in fondo fa paura. Un soggetto AI è superiore all’Uomo, qualsiasi uomo, e questo dovrebbe far riflettere sul nostro futuro. Ma l’evoluzione di questo processo pare inarrestabile, anche perché, consentiamoci la battuta, non è che l’intelligenza umana stia dando grandi prove di sé nella gestione delle risorse energetiche, delle guerre, della ripartizione delle ricchezze. Per assurdo sarà l’AI a cambiare in meglio le cose. Basta solo sapere che sarà una macchina a gestirci, probabilmente per qualche secolo, prima di scomparire definitivamente dal Pianeta. Sostituiti da esseri auto riproduttivi e più senzienti.
- * Pubblicato su bimestrale 39° Parallelo – giugno 2025
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Bellissimo articolo, purtroppo lo scenario futuristico ci è stato già annunciato da Asimov Kubrick ,Ridley Scott…lo stesso Jules Verne è stato riscontro di come l’ immaginazione sia forma di preveggenza …..