Ottima disamina,rende chiara la situazione attuale dell' operaio ...pochissimo potere di contrattazione...quasi da spalle al muro..
Noi, parte del mondo
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Noi, parte del mondo
La dottoressa Alaa al-Najjar, pediatra, si trovava al lavoro a curare bambini vittime di guerra. Suo marito, Hamdi al-Najjar, anche lui medico, l’aveva accompagnata al lavoro ed era rientrato a casa. Vivevano in una zona isolata con i loro dieci bambini, a Khan Younis, un sobborgo nel sud della Striscia di Gaza, quella prigione a cielo aperto che noi abbiamo sempre considerata come normale.
Ieri quella casa è stata bombardata da un drone super preciso, si è scatenato un incendio, sono morti nove dei dieci figli. La moglie è svenuta vedendo i suoi figli morti e bruciati vivi. Il più grande aveva 12 anni, il più piccolo sei mesi. Si è salvato solo un ragazzo di 11 anni, comunque ferito gravemente come il padre, con il corpo in gran parte ustionato.
I colleghi della coppia hanno raccontato che la famiglia non aveva legami con Hamas, però come sempre, i resoconti militari blaterano della ricerca di tunnel, piattaforme per il lancio di razzi, postazioni militari, camuffando le stragi di civili con incredibili racconti di successi.
Cosa deve fare ancora questo governo di sterminatori perché siano esclusi da ogni consesso mondiale? perché i governi democratici impongano un’immediata tregua e ripristino degli aiuti umanitari? perché un indegno governo italiano li condanni apertamente?
Noi, nelle nostre lontane province, dobbiamo far sentire la nostra voce, sempre più forte, sempre più unanime. Ieri si è svolta ad Alessano un’intensa manifestazione, definita “Un sudario per Gaza” dove molte persone si sono distese a terra avvolte da un lenzuolo bianco. Nei prossimi giorni si organizzerà una fiaccolata a Tricase. Dobbiamo esserci, dobbiamo sentire che il mondo non si salva a pezzetti di terre, ma tutto insieme.
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